Il dentifricio è una sostanza che quotidianamente viene utilizzata nelle pratiche di igiene orale, insieme allo spazzolino, per la pulizia di denti e lingua.
Nel tempo si sono susseguite diverse tipologie di dentifricio: dalla pasta, al gel in granuli e perfino i dentifrici in polvere ma l’obiettivo è rimasto quello di rimuovere il biofilm batterico
che si forma nella nostra bocca ed eliminare piccoli frammenti di cibo rimasti tra i denti.
Il dentifricio è il mezzo più pratico e con il miglior rapporto costo/beneficio per il controllo chimico della placca, ma andiamo ad individuare la sua composizione e le sostanze da conoscere.
Dentifricio: com’è composto?
Tra i componenti del dentifricio vorremmo soffermarci sulle sostanze abrasive e lucidanti, che con la loro azione asportano i pigmenti dalla superficie dei denti,
senza essere dei veri e propri sbiancanti.
Lo scopo dell’abrasività è quello di aiutare lo spazzolino nella disgregazione della placca e dei pigmenti superficiali, senza però asportare smalto o procurare ferite alle gengive.
Infatti se l’azione abrasiva è troppo elevata e viene associata ad uno spazzolamento troppo aggressivo può determinare delle lesioni sul dente e sullo smalto
causando ipersensibilità dentinale e dolore.
Ecco perché i fabbricanti dovrebbero sempre indicare sulle confezioni il coefficiente di abrasività dentinale RDA (Radioactive Dentine Abrasion), che ne determina la categoria:
₋ Dentifrici a bassa abrasività RDA da 0 a 50 indicati per pazienti con denti sensibili, gravi lesioni dello smalto, diabete;
₋ Dentifrici a media abrasività RDA da 60 a 100 per tutti i pazienti con dentatura sana e smalto integro;
₋ Dentifrici a moderata RDA da 101 a 120 e alta tra 121 e 200 sono tipicamente commercializzati come dentifrici sbiancanti e per la loro aggressività
se ne sconsiglia l’utilizzo quotidiano ma solo 1 o 2 volte la settimana.
Gli altri principi attivi dipendono poi dall’utilizzo specifico a cui sono destinati i dentifrici, eccone alcuni:
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Quando usare il dentifricio per bambini?
Un’altra importante considerazione riguarda l’utilizzo del dentifricio in età pediatrica: esistono infatti in commercio dentifrici studiati espressamente per bambini fino ai 6 anni di età
che presentano una concentrazione ridotta o quasi nulla di fluoro.
Per contrastare l’insorgenza di carie infatti vengono utilizzati dentifrici a base di fluoro, ma spesso i bambini ingeriscono il dentifricio e un’assunzione eccessiva di fluoro
e protratta nel tempo in età pediatrica può essere causa di fluorosi dentale: una patologia che si manifesta con macchie dello smalto.
Esistono anche dentifrici naturali, ipoallergenici che contengono sostanze capaci di rinforzare lo smalto (Idrossiapatite di Calcio) e distruggere i batteri responsabili della carie.
In ogni caso si raccomanda una quantità limitata del dentifricio della grandezza di un pisello e la supervisione dei genitori durante la pulizia dei denti,
che non deve superare le 2 volte al giorno, nei bambini tra i 4-6 anni di età per evitare l’ingerimento del dentifricio.
Per avere una valutazione specifica e sapere quale dentifricio è più idoneo alle proprie necessità, è importante informarsi presso un professionista come l’igienista,
che raccomanderà la soluzione più efficace.
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