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Legionella: come si previene in uno Studio Dentistico
27 Settembre 2018
Marketing Team

 

I recenti casi di polmonite che hanno colpito la Bassa Bresciana e l’Alto Mantovano hanno messo in allarme tutti i cittadini della zona e alcuni pazienti si sono rivolti agli specialisti del nostro studio per avere risposte sui rischi effettivi di contrarre la legionellosi dal dentista.

 

Legionella: che cos’è e come si trasmette

Il batterio della legionella si trova soprattutto in acque stagnanti (laghi, canali, piscine, impianti di idromassaggio, serbatoi), ma anche nei nebulizzatori ad ultrasuoni, umidificatori, condizionatori, apparecchi per aerosol.

Difficilmente il contagio avviene per il contatto con una persona infetta e soprattutto non avviene tramite l’ingerimento dell’acqua contaminata ma per inalazione, ossia respirando goccioline di aerosol contenente acqua infetta.

All’interno di uno studio dentistico i pazienti vengono esposti agli spray erogati dai manipoli e turbine ma i protocolli che quotidianamente attuiamo ci permettono di tutelarne la salute:

₋  il circuito idrico che alimenta gli strumenti, il cosiddetto riunito, è provvisto di sistemi di disinfezione specifici;

₋ l’acqua della rete idrica viene trattata con un addolcitore che riduce il calcare e la possibile carica batterica presente;

₋ al termine di ogni visita viene fatta scorrere l’acqua per almeno 20-30 secondi per ogni dispositivo utilizzato, per eliminare l’acqua stagnante che potrebbe essere rimasta a monte del cordone.

 

Leggi anche LA STERILIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI ODONTOIATRICI IN 6 PASSAGGI

 

Chi sono i soggetti più a rischio?

L’infezione può colpire in particolar modo persone con più di 50 anni, forti fumatori, soggetti esposti a pregresse patologie polmonari, malattie cardiovascolari e renali, diabete e in generale immunodepressi.

Dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5-6 giorni), l’infezione si manifesta come una polmonite: i sintomi della malattia compaiono velocemente, con brividi, febbre, malessere, cefalea e dolori muscolari diffusi.

Per ulteriori accertamenti è importante recarsi dal proprio medico o in pronto soccorso ma vogliamo rassicurare i nostri pazienti che possono sottoporsi in tutta tranquillità alle cure odontoiatriche perché il rischio di contaminazione all’interno di uno studio è praticamente nullo.

 

Informativa realizzata in collaborazione con la Dott.ssa Viviana Cortesi

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I recenti casi di polmonite che hanno colpito la Bassa Bresciana e l’Alto Mantovano hanno messo in allarme tutti i cittadini della zona e alcuni pazienti si sono rivolti agli specialisti del nostro studio per avere risposte sui rischi effettivi di contrarre la legionellosi dal dentista.Legionella: che cos’è e come si trasmetteIl batterio della legionella si trova soprattutto in acque stagnanti (laghi, canali, piscine, impianti di idromassaggio, serbatoi), ma anche nei nebulizzatori ad ultrasuoni, umidificatori, condizionatori, apparecchi per aerosol.

Difficilmente il contagio avviene per il contatto con una persona infetta e soprattutto non avviene tramite l’ingerimento dell’acqua contaminata ma per inalazione, ossia respirando goccioline di aerosol contenente acqua infetta.All’interno di uno studio dentistico i pazienti vengono esposti agli spray erogati dai manipoli e turbine ma i protocolli che quotidianamente attuiamo ci permettono di tutelarne la salute:

  • il circuito idrico che alimenta gli strumenti, il cosiddetto riunito, è provvisto di sistemi di disinfezione specifici;
  • l’acqua della rete idrica viene trattata con un addolcitore che riduce il calcare e la possibile carica batterica presente;
  • al termine di ogni visita viene fatta scorrere l’acqua per almeno 20-30 secondi per ogni dispositivo utilizzato, per eliminare l’acqua stagnante che potrebbe essere rimasta a monte del cordone.

Leggi anche LA STERILIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI ODONTOIATRICI IN 6 PASSAGGIChi sono i soggetti più a rischio?L’infezione può colpire in particolar modo persone con più di 50 anni, forti fumatori, soggetti esposti a pregresse patologie polmonari, malattie cardiovascolari e renali, diabete e in generale immunodepressi.Dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5-6 giorni), l’infezione si manifesta come una polmonite: i sintomi della malattia compaiono velocemente, con brividi, febbre, malessere, cefalea e dolori muscolari diffusi.Per ulteriori accertamenti è importante recarsi dal proprio medico o in pronto soccorso ma vogliamo rassicurare i nostri pazienti che possono sottoporsi in tutta tranquillità alle cure odontoiatriche perché il rischio di contaminazione all’interno di uno studio è praticamente nullo.Informativa realizzata in collaborazione con la Dott.ssa Viviana CortesiPer ricevere le nostre news periodiche iscriviti alla nostra Newsletter

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